La Federazione Nazionale della Stampa Italiana e l’Associazione Stampa Campana hanno diffuso oggi il comunicato che riportiamo qui di seguito sull’allucinante vicenda della collega Amalia De Simone, collaboratrice precaria de “Il Mattino”. La questione assume risvolti ancora, se possibile, più grotteschi se si pensa che la sentenza di condanna, come riferisce la stessa Amalia, «evidenzia gravissime responsabilità rispetto alla titolazione dell’articolo e rispetto alla non correttezza della rettifica, cose che certamente non spettavano ad una precaria-abusiva-collaboratrice».

“Il Mattino chiede 48 mila euro di danni ad una ex-collaboratrice. La protesta dell’Associazione della Stampa Campana e della Commissione Lavoro Autonomo della Fnsi”

“Assostampa Campania e Commissione Lavoro Autonomo della Fnsi esprimono indignazione e sorpresa per la citazione notificata dal quotidiano “Il Mattino” ai danni della giornalista Amalia De Simone, ex-collaboratrice del quotidiano napoletano, destinataria di una richiesta di risarcimento di euro 48.465,88, in relazione ad un articolo pubblicato a sua firma. Di fronte alla decisione de “Il Mattino”, quanto meno singolare e sorprendente, il Sindacato dei giornalisti, attraverso le sue strutture, è vicino alla collega Amalia De Simone, alla quale esprime totale solidarietà, ed auspica che il quotidiano voglia recedere da questa posizione che lede e mortifica l’esercizio della professione. Finora eravamo stati abituati a difenderci, nei tribunali, dalle aggressioni da parte di soggetti terzi, mai era accaduto che a chiedere i danni ad un giornalista fosse un editore. Cosa ancora più grave se destinatario di una richiesta di risarcimento da parte dell’editore è un giornalista precario. Il Sindacato dei giornalisti ritiene che questa situazione vada al più presto chiarita con la Federazione Editori, al fine di evitare il ripetersi di simili situazioni che ledono l’indipendenza della professione giornalistica e danneggiano gravemente i colleghi e chiederà, più in generale sulle dinamiche dei rapporti di lavoro de Il Mattino, un intervento dell’Inpgi e dell’Ispettorato del Ministero del Lavoro”.

Il quotidiano sbaglia il titolo e, dopo la condanna, chiede il risarcimento alla collaboratrice precaria

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