Giuliana Sgrena“Un mese fa ho scritto un articolo sulla vicenda dei due pescatori indiani uccisi e al relativo arresto dei marò italiani in cui esprimevo il mio giudizio su come le leggi internazionali in qualche modo consentano ai militari di sfuggire alla giustizia in caso di incidenti. Non ho accusato nessuno eppure da quel giorno, e per questo intero mese, sono oggetto di minacce ed insulti che quotidianamente mi giungono su Globalist.it e su Facebook”.

Questa è la testimonianza di Giuliana Sgrena raccontata in una conferenza stampa convocata dall’Associazione Stampa Romana, da Globalist e da GIULIA Giornaliste. “E’ intollerabile che tutto ciò avvenga” ha detto Paolo Butturini, Segretario di ASR “e chi ci siano queste forme di pressione nei confronti di una giornalista che sta solo facendo il suo mestiere. Come Stampa Romana denunciamo questa aggressione mediatica e siamo al fianco della nostra collega.”

“Tutte le critiche sono accettabili – ha detto Gianni Cipriani, Direttore di Globalist, ma abbiamo deciso di denunciare questa situazione che sta diventando, giorno dopo giorno, una vera campagna di odio. Come Globalist sosteniamo Giuliana Sgrena ed il suo diritto ad esprimersi, indipendentemente dal fatto di essere d’accordo o meno, perchè nella nostra syndication non esiste il pensiero unico ma il pluralismo delle idee.”

Ha concluso Alessandra Mancuso, portavoce di GIULIA (Giornaliste Unite Libere e Autonome): “Giuliana è insultata e minacciata per le opinioni espresse e con tanto più odio in quanto donna: una violenza maschilista che pretende di chiudere la bocca ad una giornalista libera ed autonoma.”

Fonte: comunicato dell’Associazione stampa romana 

Aggressione mediatica a Giuliana Sgrena: denuncia di Stampa Romana

Un pensiero su “Aggressione mediatica a Giuliana Sgrena: denuncia di Stampa Romana

  • 23/03/2012 alle 9:11
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    In questo Paese la campagna d’odio la fa chi sta al potere, che vuole sempre avere ragione ed impedisce di esprimersi. Qui ci sono due pescatori indiani inermi uccisi dai nostri militari. Difendere a spada tratta i marò perché sono italiani e puro segno di razzismo ed appoggio a chi ha ucciso e vorrebbe l’impunità o un giudizio speciale.

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