Dichiarazione di Andrea Camporese, presidente dell’Associazione degli Enti previdenziali privati (Adepp)

Andrea CamporeseSe fosse confermato l’aumento del prelievo fiscale per le Casse di previdenza (dal 20% al 26%) e per il secondo pilastro (dall’11,5% al 20%) nella legge di Stabilità, si tratterebbe di una gravissima decisione dalle conseguenze pesanti per l’intero sistema della previdenza privata. Lo afferma Andrea Camporese, presidente dell’Adepp, il quale critica duramente la decisione che definisce ”sconcertante”, e che potrebbe a questo punto – aggiunge – far rivedere la manifestata intenzione degli enti dei professionisti di impegnare i risparmi in un fondo investimenti nell’economia reale del Paese.

”Condannare due milioni di professionisti, le loro famiglie e centinaia di migliaia di dipendenti degli studi professionali a un futuro di prestazioni ridotte, mentre i versamenti previdenziali all’Inps risultano non tassati, semplicemente per avere un maggior gettito nell’immediato, significa – dice ancora il Presidente dell’Associazione che riunisce le casse previdenziali private e privatizzate – andare in totale controtendenza rispetto alla linea seguita dagli altri Paesi della Ue, alle indicazioni Ocse e alle risoluzioni della Commissione europea”. ”Lo scandalo della doppia tassazione – aggiunge ancora Camporese ”sorpreso e sconcertato” per l’ipotesi che trapela dalla manovra – diventerebbe una palese, grave, insanabile ingiustizia nei confronti di chi produce il 15% del Pil”. Di fronte al futuro di un intero comparto,”non sarebbero accettabili ragioni emergenziali” puntualizza Camporese ricordando che si tratta di un comparto ”che non ha mai ricevuto un euro dalla Stato e spende oltre 500 milioni di euro l’anno di welfare sottraendo tali costi alle casse pubbliche”. ”Sarà il governo a spiegare a centinaia di migliaia di giovani professionisti che guadagnano meno di 1000 euro al mese, le motivazioni di questa scelta. Resterebbe l’amarezza profonda rispetto alla conseguenze proprio nel momento in cui si discute l’ipotesi importante di un fondo a favore dell’economia reale del Paese” prosegue il presidente Adepp con un riferimento alla volontà manifestata dalle Casse di impegnare parte del proprio monte-risparmi in un fondo da 3-5 miliardi per investimenti in Pmi, infrastrutture, green economy e altri comparti strategici. Una disponibilità collegata tuttavia – hanno più volte sottolineato i presidenti degli istituti – a un fisco più favorevole al risparmio previdenziale, in linea con altri Paesi Ue. Le indiscrezioni circa la scelta del governo invece, potrebbe rimettere ora tutto in discussione. ”Lo sconcerto lascerà spazio a iniziative concrete – conclude Camporese – da assumere dopo il confronto con gli altri Presidenti”.

Legge stabilità, si cerca di “fare cassa” con i soldi delle future pensioni dei professionisti
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