Il quesito di R.:

Gentile signor Massimo,

le scrivo perché sono rimasta molto colpita dalla sua competenza e spero che possa aiutarmi su una situazione per me totalmente incomprensibile.

Sono una aspirante pubblicista che ha iniziato da poco a collaborare con una testata giornalistica romana per svolgere i due anni di collaborazione continuativa necessari per l’accesso alla prova d’esame dell’Ordine dei giornalisti.

Il mio problema sorge nel momento in cui la testata in questione mi chiede di aprire una partita Iva per emettere regolare fatturazione degli importi che mi sarebbero dovuti essere corrisposti per la collaborazione. La partita Iva in questione sarebbe dovuta essere a regime fiscale agevolato ai sensi dell’art. 13 legge 23/12/2000 n. 388 (senza iscrizione Inps).

Allora ho contattato il mio commercialista (non moto ferrato in questo campo) che però mi ha detto che l’unico tipo di partita Iva che potevo aprire era di regime sostitutivo per le nuove iniziative imprenditoriali (L. 244/2007), ma non sapeva se mi sarei dovuta iscrivere all’Inps. Inoltre mi ha spiegato che con questo regime fiscale non avrei potuto avere né il Cud (perché non sarebbe un regime di lavoro dipendente) né il modello 770 (perché non c’è la ritenuta d’acconto) che l’Ordine invece richiede. Allora mi sono recata all’Ordine dei giornalisti a chiedere informazioni ma mi hanno liquidata dicendo che non sono materie di loro competenza e mi hanno spedita all’Associazione Stampa Romana dove un signore gentilissimo mi ha spiegato che i servizi erogati spetterebbero solo agli iscritti e che quel giorno il loro commercialista non c’era altrimenti gli avrebbe chiesto di ricevermi.

Ora avrei un paio di domande da porle:

1) A quale regime fiscale dovrei fare riferimento se volessi aprire una partita Iva considerando che sono una studentessa universitaria e non ho altri redditi?

2) Il reddito di 5.000 € in due anni che l’Ordine richiede è Iva compresa?

3) Dovrei fare l’iscrizione all’Inps? E, nel caso lo sapesse, che tipo di iscrizione dovrei fare e quale sarebbe la percentuale che dovrei versare?

4) E se non fosse possibile produrre né Cud né modello 770 cosa dovrei presentare all’Ordine?

Mi scuso per il disturbo ma non so più a chi chiedere.

La ringrazio per l’attenzione.

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La risposta di Massimo Marciano:

Cara R.,

cercherò per quanto mi è possibile di darti delle risposte, anche se le questioni che poni riguardano principalmente questioni fiscali e non previdenziali, quindi esulano in parte dalle mie competenze. Quindi ti suggerisco di tornare dal fiscalista dell’Associazione stampa romana (dove se vuoi puoi trovare anche me il martedì mattina per approfondire ogni questione su cui tu volessi avere chiarimenti) per avere delle risposte più complete.

Ma veniamo allle risposte alle tue domande.

1) Preliminarmente io esaminerei la possibilità di svolgere le tue collaborazioni senza partita Iva, ma con semplice ritenuta d’acconto come collaborazione saltuaria, che non comporta versamenti all’Inps se si riferisce a prestazioni svolte per meno di 30 giorni l’anno e per un reddito annuo inferiore ai 5.000 euro. Non vedo per quale motivo ti debbano per forza far aprire la partita Iva per delle semplici collaborazioni, visto olttretutto che tu non sei ancora iscritta all’Ordine e quindi non si tratta di attività professionale in senso stretto.

In subordine, per quanto riguarda il regime fiscale, c’è quello cosiddetto dei contribuenti minimi (fatturato annuo inferiore ai 30 mila euro) che mi pare adatto per te. Quanto al codice attività, mi pare di capire che il tuo commercialista sia orientato per un’attività resa come ditta individuale, cosa che mi pare improponibile. C’è un codice attività che si riferisce a giornalisti e assimilati, categoria quest’ultima nella quale mi pare tu ricada. Io opterei per quello. Comporta versamenti alla Gestione separata Inps (fino all’iscrizione all’Ordine dei giornalisti, poi Gestione separata Inpgi) con il relativo regime previdenziale.

2) No, l’Iva è esclusa. Tieni presente, comunque, che se scegli il regime dei contribuenti minimi, in base a una norma (art. 1, comma 100 della Legge 244/2007) della Finanziaria 2008, che va citata in fattura, non si applica l’Iva alle prestazioni rese. Ovviamente, quindi, l’Iva applicata dai fornitori non si può scaricare, ma il vantaggio del regime dei contribuenti minimi sta nel fatto che è soggetto a una tassazione forfetaria Irpef del 20% e in una serie di agevolazioni nella contabilità.

3) Se apri la partita Iva con il codice attività dei giornalisti e assimilati non devi iscriverti all’Inps per le attività professionali che svolgi. L’iscrizione all’Inps la dovresti fare se dovessi svolgere anche altre attività, non giornalistiche.

4) Con la partita Iva dovresti presentare al Fisco la dichiarazione dei redditi, che puoi quindi presentare all’Ordine come prova del tuo reddito. Ovviamente la dichiarazione dei redditi si riferisce all’anno precedente solamente. Per gli ultimi mesi potresti presentare copia delle fatture. Vale lo stesso discorso qualora dovessi svolgere le tue collaborazioni con semplice ritenuta d’acconto: in questo caso potresti presentare le certificazioni dei pagamenti che ti deve rilasciare l’editore per cui collaborerai.

Inpgi 2: quesiti – Oneri contributivi e fiscali dell’aspirante pubblicista

2 pensieri su “Inpgi 2: quesiti – Oneri contributivi e fiscali dell’aspirante pubblicista

  • 23/05/2011 alle 20:36
    Permalink

    Gentile signor Massimo,
    nei giorni scorsi ho continuato ad informarmi per cercare informazioni sulla mia posizione e la devo ringraziare molto per la risposta che mi ha dato perché ha definitivamente cacellato ogni dubbio.
    È stato gentilissimo!

  • 24/05/2011 alle 9:01
    Permalink

    Ti ringrazio e sono lieto di aver contribuito a fare qualcosa di utile. E’ quello che sto cercando di fare da quando ho avuto l’idea di creare questo sito, nei limiti del possibile e del tempo a disposizione.
    L’importante è anche riuscire a “fare rete” fra tutti coloro che sono in cerca di informazioni o hanno da fornirne, per avere un punto di raccordo e di scambio di notizie e anche, quando serve, di aiuto.

I commenti sono chiusi.

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