Libertà di cumulo tra pensione e reddito. I pensionati dell’Ungp (Unione nazionale giornalisti pensionati) del Veneto dicono no. Ecco la loro comunicazione a commento della recente sentenza della Cassazione

 

La sentenza di una sentenza della Corte di Cassazione che considera illegittimo il tetto che l’Inpgi ha posto sul cumulo tra pensione e reddito, è destinata a far discutere. Oggi l’Ungp del Veneto ha preso una posizione netta a favore del mantenimento del tetto. Ecco la nota a pprovata all’unanimità: Ordine del giorno dell’Ungp del Veneto riunito oggi a Castelfranco

 

La sentenza della Sezione lavoro della Corte di cassazione che ha giudicato illegittima la norma Inpgi in merito al limite di cumulo fra pensione e redditi da lavoro, ha ovviamente suscitato reazioni e commenti giuridici. I quali, confermando invece questo diritto, affermano che la stessa Cassazione a Sezioni riunite riconoscerebbe la validità dei limiti al cumulo qualora fosse in futuro chiamata a decidere su un caso analogo.

 

Anche i giornalisti aderenti all’ Ungp del Veneto ne sono convinti, ma a questo punto le considerazioni da svolgere non sono giuridiche. La domanda cui dare un risposta è un’altra e ben più impegnativa. Una domanda che trae origine dalle condizioni del lavoro nel nostro paese, dalle pesanti difficoltà che incontrano i giovani, dalle speranze che molti di loro coltivano di poter entrare nel mondo del giornalismo, dalle fatiche e dalle delusioni che sopportano per tentare ancora, dopo che un’occasione che sembrava finalmente concreta si è trasformata per l’ennesima volta in una delusione.

 

Noi crediamo che porci questa domanda, accompagnandola con risposte e comportamenti conseguenti, sia un dovere per noi giornalisti pensionati, che abbiamo avuto l’opportunità di vivere la professione in un periodo certamente migliore di quello attuale, assai meno esposti ai rischi e alle difficoltà che oggi invece debbono sopportare coloro che tentano con fatica di entrare stabilmente nella professione.

 

Opporsi alle intenzioni di chi vorrebbe cumulare senza limiti pensione e redditi da lavoro rappresenterà non soltanto solidarietà verso chi è precario e cerca un lavoro sicuro, ma anche difesa della stabilità del nostro Inpgi. E quindi difesa delle pensioni che tutti speriamo di poter godere per un lungo periodo.

 

Siamo infatti ben coscienti che la sicurezza della stabilità del nostro ente previdenziale – e quindi della sua capacità di corrispondere senza problemi le nostre pensioni – deriva soprattutto dalla stabilità del lavoro dipendente e dalla regolarità dell’afflusso contributivo che noi abbiamo concorso a realizzare quando eravamo al lavoro nelle nostre aziende.

 

Afflusso contributivo il quale correrebbe invece il rischio di entrare in sofferenza qualora aumentasse il numero dei giornalisti pensionati-collaboratori senza che contemporaneamente l’Inpgi mantenesse il calmiere del limite di cumulo.

 

Le tutele da sostenere sono dunque duplici. Difesa innanzitutto di chi da tempo è in stato di precarietà e contemporaneamente di coloro ai quali, già in quiescenza, va garantita la solidità futura dell’ente. Per entrambe queste esigenze la norma sul limite di cumulo costituisce una rilevante e necessaria garanzia.

 

Approvato all’unanimità

28.01.2012

I pensionati veneti: «No al cumulo pensione-redditi da lavoro, solidarietà con i precari e difesa dell’Inpgi»
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