Il quesito di R. C.:

Volevo sapere due cose:

1) L’Inpgi 2 ha mandato una lettera in cui ci chiede di dichiarare che tipo di attività giornalistica svolgiamo. Io svolgo attività sia con contratti di cococo che libero-professionale. Non ho partita Iva. Dovrei rientrare nel punto 3 del modulo, però mi chiede anche di scrivere da quando a quando svolgo l’una e l’altra attività: non si possono svolgere in contemporanea? Posso scrivere in tutti e due i campi “dal 1 gennaio 2009” (la dichiarazione non è richiesta per le attività svolte prima)?

2) Dall’anno prossimo avrò, oltre a un contratto di cococo che continua, altre collaborazioni. Posso prevedere di svolgere queste ultime con diritto d’autore, o è meglio aprire partita Iva? E nel caso, quanto prende il vostro commercialista per seguire le partite Iva?

La risposta di Massimo Marciano:

Cara collega,

per quanto riguarda il quesito 1 va bene scrivere, per lo svolgimento contemporaneo di entrambe le attività, “dal 1° gennaio 2009” perché effettivamente è richiesto di specificare la data a partire da quest’anno. La motivazione è che dal 2009 è entrata in vigore l’applicazione del cosiddetto “pacchetto welfare”, ovvero le norme sul lavoro contenute nella Finanziaria 2008, ai giornalisti iscritti all’Inpgi 2, per cui da quest’anno sono i committenti (e non più i giornalisti) a versare i contributi dei co.co.co. alla Gestione separata.

Per questo motivo l’Inpgi 2 ha necessità di sapere se si svolge l’attività professionale con contratto (o contratti) di co.co.co. oppure no, o se sussistono contemporaneamente (è possibile, come dici tu) rapporti co.co.co. e di altra natura. Serve di saperlo perché così l’Inpgi 2 sa se deve riscuotere i contributi dal giornalista o da un’azienda (o più aziende), o da ognuno per la quota parte che gli spetta.

L’attività libero-professionale a cui si riferisce l’Inpgi 2 è quella svolta con partita Iva. Se non hai partita Iva, puoi svolgere l’attività professionale autonoma (non co.co.co. e non libero-professionale) attraverso le formule della collaborazione occasionale o della cessione del diritto d’autore. In tutti i casi fuori dal co.co.co., il committente corrisponde al giornalista un contributo previdenziale integrativo del 2% sul corrispettivo lordo di ogni prestazione, che poi il giornalista girerà all’Inpgi 2 insieme alla quota che spetta a lui versare: il 10% sul reddito professionale netto che risulta dalla dichiarazione dei redditi. Se tu non hai partita Iva (non è obbligatoria), puoi svolgere l’attività giornalista autonoma, oltre che sotto forma di co.co.co., anche come collaborazioni occasionali o cessione del diritto d’autore.

Quindi, la risposta al quesito 2 è che non sei obbligata ad aprire la partita Iva, a meno che tu non lo valuti conveniente in ragione delle entrate previste e della possibilità di scaricarti le spese connesse con l’attività professionale. La consulenza del commercialista è uno dei servizi che il sindacato dei giornalisti offre ai suoi iscritti nelle sue sedi regionali. Per quanto riguarda i giornalisti del Lazio, l’Associazione stampa romana ha una convenzione con uno studio professionale a favore dei propri iscritti. Per i termini di tale convenzione devi informarti all’ufficio cassa dell’Associazione.

Inpgi 2: quesiti – Le tipologie di lavoro giornalistico autonomo e il questionario della Gestione separata
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