Il quesito di S.

Buonasera dott. Marciano,

Le faccio i miei complimenti per la realizzazione di questo spazio davvero utile per chi esercita o si avvicina alla professione giornalistica. Ho letto con interesse tutte le sue risposte per avere dei chiarimenti sull’iscrizione all’Inpgi 2, ma ho ancora dei dubbi in merito al mio specifico caso.

1 – Da dicembre 2010 sono iscritta all’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo come pubblicista. Da quella data non ho svolto alcun lavoro retribuito di tipo giornalistico, quindi mi pare di aver capito che per il momento non sono obbligata all’Iscrizione all’Inpgi 2.

2 – In passato, dal 2008 ho svolto lavoro dipendente di natura non giornalistica, per cui ho una già una posizione Inps, ma al momento non svolgo più questo lavoro e probabilmente potrei ottenere la disoccupazione con requisiti ridotti. C’è qualche incompatibilità con l’Inpgi 2?

3 – In questo periodo lavoro in una società editoriale e di produzione cinematografica, che tra le sue varie attività, ha anche una rivista on line di cinema, per la quale occasionalmente scrivo dei contenuti di natura giornalistica. Lavoro in questa società da settembre 2009. La natura di questo rapporto lavorativo è di prestazione occasionale con ritenuta d’acconto. Ci tengo a precisare che trattandosi di una piccola società, tutti noi collaboratori presenti in sede, svolgiamo tutti i tipi di attività legati al business della società e della gestione dell’ufficio. Insomma, sono una specie d’impiegata, ma con collaborazione occasionale.

4 – Nel 2009 non avendo ancora il tesserino ho accettato che nelle mie ricevute comparissero diverse definizioni legate più che altro ai progetti in corso, per giustificare le uscite della società, ma a questo punto, poiché sono giornalista pubblicista, devo insistere affinché le mie ricevute siano da giornalista e quindi con il versamento all’Inpgi 2?

5 – Al momento non ho altre forme di collaborazioni giornalistiche retribuite e mi chiedo se mi convenga iscrivermi all’Inpgi 2 cercando di ottenere le ricevute adeguate da questa società o aspettare di trovare un altro giornale che mi consenta di essere retribuita per un’attività prettamente giornalistica?

6 – Da dieci anni vivo e lavoro a Roma, ma la mia residenza è ancora in Abruzzo. A quali enti posso rivolgermi per avere consulenza su questo tipo di problematiche? Posso usufruire lo stesso della sua consulenza presso la sede del Lazio, anche se non sono un’iscritta all’Ordine del Lazio? A quale regione devo fare riferimento in questi casi o nel caso di una mia iscrizione all’Inpgi 2?

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La risposta di Massimo Marciano:

Cara collega,

innanzitutto grazie mille per le belle cose che dici: per me non rappresentano solo una grande soddisfazione personale, ma soprattutto la conferma della validità dell’idea che è stata alla base della realizzazione di questo sito. Quando io mi sono avvicinato alla professionale giornalistica, avrei voluto avere un punto di riferimento al quale rivolgermi per essere informato delle novità e per chiedere informazioni e suggerimenti. Quello che io non ho avuto, a quel tempo, è proprio ciò che sto cercando di fornire con questo sito a tutti gli altri, sfruttando la mia esperienza professionale e quella acquisita negli organismi di categoria in cui sono stato eletto.

Cercherò di rispondere ai tuoi dubbi punto per punto, seguendo l’ordine delle tue domande.

1 – Esatto, hai ragione: al momento tu non sei obbligata. L’obbligo di iscrizione all’Inpgi 2 scatta (secondo la normativa entrata in vigore dal 1° gennaio 1996) quando non solo si è iscritti all’Ordine, ma si ha anche una retribuzione che deriva da lavoro giornalistico autonomo. Se le conseguenti collaborazioni sono svolte come liberi professionisti in regime di partita Iva, collaborazione occasionale con semplice ritenuta d’acconto, cessione del diritto d’autore o associazione in partecipazione con altri giornalisti, l’obbligo dell’iscrizione è a carico del lavoratore, entro 30 giorni dalla prima retribuzione ricevuta. Dal 1° gennaio 2009, se la prestazione è resa con contratti di collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co), l’obbligo è invece del datore del lavoro (prima di quella data era del giornalista anche in questo caso, oltre a quelli visti prima).

2 – Assolutamente no: non ci sono incompatibilità nell’avere posizioni in diversi istituti di previdenza. Secondo la legge, il versamento di contributi è regolato dal tipo di lavoro che si svolge, quindi si possono avere benissimo più posizioni contributive. Nel tuo caso specifico, la tua contribuzione da lavoro dipendente all’Inps darà luogo, una volta maturati i requisiti, a un tipo di pensione diversa rispetto a quella che potresti ricevere dall’Inpgi 2 in caso di avvio di attività giornalistica autonoma. Per quanto riguarda l’indennità di disoccupazione che potresti ricevere dall’Inps, qualora tu abbia in seguito un reddito da collaborazioni giornalistiche ci potrebbero essere riduzioni dell’indennità o potrebbe anche esserti tolta, in base all’entità di quel reddito. Per maggiori informazioni al riguardo, devi rivolgerti a un ufficio dell’Inps.

3 – In questo caso specifico, la tua attività di collaborazione non giornalistica è soggetta al regime previdenziale previsto per la Gestione separata dei parasubordinati Inps. Ma per la quota di collaborazioni giornalistiche (i pezzi scritti per la rivista online), occorrerebbe scomputare il relativo compenso e assoggettarlo a contribuzione all’Inpgi 2, secondo le regole delle collaborazioni occasionali con ritentuta d’acconto viste alla precedente risposta 1.

4 – Avendo tu compiuto l’iter per l’iscrizione all’Ordine, immagino che il tuo intento principale sia quello di lavorare come giornalista. E’ chiaro quindi che sarebbe auspicabile che tu possa incrementare i tuoi versamenti all’Inpgi 2, anche in funzione del fatto che l’entità della tua pensione, un domani, sarà proporzionata all’entità dei versamenti che fai nel tuo presente. Ti ripeto che, in ogni caso, per il lavoro giornalistico autonomo sei obbligata (non è quindi una facoltà) per legge a versare i contributi all’Inpgi 2, mentre per le attività autonome non giornalistiche l’obbligo sussiste verso altri istituti di previdenza, a seconda del tipo di lavoro. Ribadisco anche che se le collaborazione giornalistiche sono prestate in regime di co.co.co., dal 1° gennaio 2009 l’obbligo di iscrivere la tua posizione all’Inpgi 2 è del datore di lavoro e non tuo. Ultima considerazione – che non riguarda l’Inpgi però – è che l’Ordine può periodicamente disporre revisioni degli elenchi e, qualora per un giornalista non risulti svolta attività giornalistica retribuita per diversi anni, con relativi versamenti previdenziali, può disporrne la cancellazione del relativo elenco di appartenenza per inattività.

5 – L’iscrizione all’Inpgi 2 e il versamento dei contributi previdenziali relativi al lavoro svolto non dipendono dal superamento di un limite minimo di retribuzione, ma dalla sussistenza o meno di un’attività giornalistica retribuita, anche se il compenso è di bassa entità. Non c’è quindi convenienza o meno: c’è un obbligo di legge relativo al tipo di lavoro retribuito svolto. Per le altre considerazioni, ti rimando alla precedente risposta 4.

6 – Anche se sei iscritta all’Ordine dell’Abruzzo, se sei domiciliata e lavori a Roma puoi fare riferimento, per le questioni lavorative e sindacali, all’Associazione stampa romana. Una volta iscritta all’Asr, per ogni necessità puoi rivolgerti a Roma, anche se continuerai ad essere iscritta all’Ordine dell’Abruzzo. Potrai quindi rivolgerti all’ufficio di corrispondenza dell’Inpgi del Lazio presso l’Asr, al primo piano di piazza della Torretta 36. Aggiungo che, qualora tu lo desiderassi, pur mantenendo la tua residenza anagrafica in Abruzzo, potresti anche iscriversi all’Ordine del Lazio, perché secondo la normativa europea l’iscrizione alle organizzazioni professionali può essere fatta non solo in base alla residenza, ma anche in funzione del domicilio professionale.

Inpgi 2: quesiti – Quando è obbligatorio iscriversi e coesistenza di altre forme di previdenza

5 pensieri su “Inpgi 2: quesiti – Quando è obbligatorio iscriversi e coesistenza di altre forme di previdenza

  • Pingback:Diventare fotografo ed aprire uno studio fotografico. Quinta parte. | AffariPropri.com

  • 19/10/2011 alle 20:03
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    sono informazioni veramnte molto utili. Visito tutti i giorni il vostro sito. se avete una pagina su facebook vorrei esserne membro..

  • 10/11/2012 alle 15:59
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    Ho 63 anni. Da settembre sono un pensionato come ex docente dipendente dello Stato. Vorrei fare l’attività di fotografo, è la mia passione. Posso farla? Vorrei svolgere l’attività, con guadagno, aprendo un regolare studio fotografico, facendo servizi fotografici e mettendo anche con un laboratorio per stampa di foto. Diversamente potrei fare solo l’attività di fotografo, non superando certi guadagni e pagare delle tasse forfettarie prestabilite.
    Le chiedo, cortesemente, di volermi delucidare sulle due situazioni che Le ho esposto, in merito anche alle eventuali scrizioni che dovrei fare ai vari Enti e le tasse che dovrei pagare con il cumolo del guadagno come fotografo e dell’importo della mia pensione, che è di 1.500 Euro al mese.
    Mi potrebbe anche dare un consiglio in merito a ciò che converrebbe fare, tenedo conto degli obblighi fiscali, a cui andrei incontro.
    La ringrazio di cuore.
    Distinti saluti.

  • 10/11/2012 alle 16:10
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    Caro Pasquale, i suoi quesiti riguardano materie che possono essere trattate da un commercialista o un consulente del lavoro o fiscale. Io tratto qui solamente questioni professionali e previdenziali che riguardano i giornalisti, che sono altra cosa. Ciò vale anche per l’attività di fotografo: servizi fotografici generici e laboratorio per la stampa di foto non rientrano nelle attività fotogiornalistiche, per cui purtroppo non possono esserle d’aiuto.

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